2023-Immigrazione

3 Quesiti sull'Immigrazione

IUS SOLI

Oggi la cittadinanza Italiana agli stranieri nati in Italia è garantita solo ai figli di ignoti o di apolidi.
La cittadinanza per "nascita" per uno straniero nato in Italia è possibile solo se la richiede entro l'anno in cui ha compiuto diciotto anni e abbia sempre vissuto ininterrottamente nel territorio nazionale.

Con la nostra proposta:
Ogni nato in Italia ha automaticamente la Cittadinanza Italiana.
In Italia ci sono almeno 700'000 minori nati in Italia senza cittadinanza.

FACILITAZIONE DEI CONTRATTI DI LAVORO PER STRANIERI

Oggi lo straniero che richiede il Permesso di Soggiorno deve richiederlo nelle sedi diplomatiche dello Stato in cui risiede o di origine.
Quando viene assunto da un datore di lavoro in Italia, questi deve controllare le condizioni di abitabilità della residenza del lavoratore, deve impegnarsi a pagare per intero il viaggio di ritorno del lavoratore in caso di rottura del rapporto lavorativo e può assumerlo solo in caso di accertata indisponibilità di un lavoratore con le stesse abilità.
La nostra proposta è eliminare questi impegni burocratici per rendere più agevole l'assunzione di stranieri, l'emersione del lavoro nero e abbattere fattori che possano portare alla loro marginalità.

CITTADINANZA DI NOMINA PRESIDENZIALE

Se il Presidente della Repubblica volesse, potrebbe concedere la cittadinanza senza intermediazione di altre figure. Questo potrebbe essere determinante in caso di controversie internazionali o ingiustizie nei confronti di non cittadini.

Per esempio, le Camere hanno proposto di concedere la cittadinanza a Patrick Zaki.

La nostra proposta è che il Presidente della Repubblica, massimo garante della Costituzione, possa fare queste scelte autonomamente.

Testo originale Legge 5 febbraio 1992, n. 91 Art.9 comma2:
"Con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri, la cittadinanza puo' essere concessa allo
straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all'Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato."

Con la nostra proposta il testo diventerebbe:
"Con decreto del Presidente della Repubblica, la cittadinanza puo' essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all'Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato."

Il PdR potrebbe considerare ogni questione geopolitica motivo di "eccezionale interesse dello Stato" incrementando le capacità di soft power del nostro Paese.

Cosa succederebbe se il Presidente intervenisse in questo modo in casi simili a Edward Snowden oppure Julian Assange ?

Allo stesso modo, nel caso in cui un Presidente del Consiglio, appena nominato, desiderasse proporre la nomina di un Ministro con cittadinanza straniera, il PdR potrebbe contestualmente concedere la cittadinanza e accettare la nomina del Ministro.

Approfondimenti:

“Volete voi che sia abrogata la LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91 avente ad oggetto “Nuove norme sulla cittadinanza.” limitatamente alle seguenti parti:

-articolo 1, comma 1, lettera b, limitatamente alle parole “se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi” e “il figlio”
-articolo 4, comma 2, “ Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data.” ?”

“Volete voi che sia abrogato il Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modificazioni, avente ad oggetto “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero." limitatamente alle seguenti parti:
-Articolo 4, comma 2 limitatamente a “nello stato di origine o di stabile residenza dello straniero”;
-Articolo 5 bis limitatamente a:
-comma 1: “Il contratto di soggiorno per lavoro subordinato stipulato fra un datore di lavoro italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia e un prestatore di lavoro, cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione europea o apolide, contiene:
a) la garanzia da parte del datore di lavoro della disponibilità di un alloggio per il lavoratore che rientri nei parametri minimi previsti dalla legge per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
b) l'impegno al pagamento da parte del datore di lavoro delle spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel Paese di provenienza.”
-comma 2. “Non costituisce titolo valido per il rilascio del permesso di soggiorno il contratto che non contenga le dichiarazioni di cui alle lettere a) e b) del comma 1.”
-Articolo 22, comma 2 limitatamente alle parole:
“, previa verifica, presso il centro per l'impiego competente, della indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale, idoneamente documentata, ”,
“b) idonea documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa per il lavoratore straniero,
“, comprensiva dell'impegno al pagamento da parte dello stesso datore di lavoro delle spese di ritorno dello straniero nel Paese di provenienza" ?”

“ Volete voi che sia abrogata la LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91 avente ad oggetto “Nuove norme sulla cittadinanza.” limitatamente alle seguenti parti:
-Articolo 9, comma 1 limitatamente a "sentito il Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell'interno",
-Articolo 9, comma 2 “sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri,”
-Articolo 9.1, comma 1 limitatamente a “e 9” ?”

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    FAQ

    Qui rispondiamo a tutte le domande.

    Il referendum abrogativo è uno strumento di “democrazia diretta” previsto dall’art. 75 della Costituzione e nella forma a cui vogliamo ricorrere, prevede che 500.000 cittadini, possano, con una raccolta firme, proporre all’intero corpo elettorale “l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge".

    Per legge si intende una legge in senso formale, cioè approvata dal Parlamento secondo il procedimento ordinario; per "atto avente valore di legge" si intendono i decreti legge e i decreti legislativi (adottati dal Governo su legge delega del Parlamento).

    Una volta raccolte le firme, la Corte Costituzionale si pronuncia sull’ammissibilità del referendum.

    Dopo la pronuncia della Corte Costituzione, Gli elettori si esprimeranno andando a votare alle urne ed il risultato delle votazioni sarà valido solo a patto che venga raggiunto il “quorum di validità” ovvero, a prescindere dal risultato devono partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Perché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata, deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

    La raccolta firme ti consente, insieme ad altri 500'000 cittadini, di far valutare alla Corte di Cassazione e poi alla Corte Costituzionale la validità delle proposte riguardo l'abrogazione di una legge ordinaria.
    Se il vaglio passa, nella primavera successiva l'intero corpo elettorale viene chiamato a votare sulle proposte, solo se vanno a votare almeno il 50% più uno degli elettori il referendum abrogativo ha valore.
    Votare per un referendum permette agli elettori di esprimere un’opinione chiara e diretta su argomenti che spesso vengono volutamente ignorati dalla politica perché “troppo scomodi”