Referendum 2024
Un mese per cambiare l'Italia!
Per aderire a questa iniziativa Referendaria ti verrà chiesto un contributo di 1,65€, il quale ti permetterà di firmare per uno o più quesiti senza costi aggiuntivi. Il contributo, non rimborsabile, è necessario per sostenere i costi della gestione tecnica del processo Referendario, in particolare l’autenticazione tramite SPID, per apporre la Firma Elettronica Qualificata e delle Marche Temporali necessarie per la validità legale delle tue sottoscrizioni.
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FAQ
Perché 14 quesiti? Perché dobbiamo pagare? Perché ora? Qui rispondiamo a tutte le domande.
I referendum abrogativi secondo l’articolo 75 della Costituzione Italiana, grazie al Decreto-legge 31 maggio 2021 n. 77, all’art. 38 quater, prevedono la possibilità di raccogliere le firme per Referendum e iniziative di Legge Popolare attraverso firma elettronica qualificata con marca temporale.
Entrambe queste operazioni hanno costi determinati dai vari Gestori di Identità Digitale e dalle Time-Stamping Authority (TSA).
Tutto ciò è consentito “fino alla data di operatività della piattaforma di cui al comma 341”.
La piattaforma in questione è una piattaforma pubblica in capo a Sogei prevista dalla finanziaria per il 2021, per la raccolta digitale delle firme, ma per ora la piattaforma pubblica non è operativa.
L’unica modalità per firmare un Referendum con l'utilizzo di firme digitali è attraverso modalità private e necessita di una spesa da parte del comitato oppure un contributo del firmatario.
Noi siamo riusciti a costituire una piattaforma grazie a una partnership con un aggregatore di servizi Agid: al prezzo una tantum di 1,65 € è possibile firmare uno o più quesiti tra quelli da noi proposti.
Il referendum abrogativo è uno strumento di “democrazia diretta” previsto dall’art. 75 della Costituzione e nella forma a cui vogliamo ricorrere, prevede che 500.000 cittadini, possano, con una raccolta firme, proporre all’intero corpo elettorale “l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge".
Per legge si intende una legge in senso formale, cioè approvata dal Parlamento secondo il procedimento ordinario; per "atto avente valore di legge" si intendono i decreti legge e i decreti legislativi (adottati dal Governo su legge delega del Parlamento).
Una volta raccolte le firme, la Corte Costituzionale si pronuncia sull’ammissibilità del referendum.
Dopo la pronuncia della Corte Costituzione, Gli elettori si esprimeranno andando a votare alle urne ed il risultato delle votazioni sarà valido solo a patto che venga raggiunto il “quorum di validità” ovvero, a prescindere dal risultato devono partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Perché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata, deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La raccolta firme ti consente, insieme ad altri 500'000 cittadini, di far valutare alla Corte di Cassazione e poi alla Corte Costituzionale la validità delle proposte riguardo l'abrogazione di una legge ordinaria.
Se il vaglio passa, nella primavera successiva l'intero corpo elettorale viene chiamato a votare sulle proposte, solo se vanno a votare almeno il 50% più uno degli elettori il referendum abrogativo ha valore.
Votare per un referendum permette agli elettori di esprimere un’opinione chiara e diretta su argomenti che spesso vengono volutamente ignorati dalla politica perché “troppo scomodi”